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Marzo 2008 - Lettera del vicario pastorale

PASSI DI COMUNIONE

Il cammino verso la costituzione della Comunità Pastorale

tra le Parrocchie di Acquate, Bonacina e Olate

 

Il mio saluto a nome dell’Arcivescovo a tutti voi fedeli delle parrocchie di Acquate, Bonacina e Olate, ai Consigli Pastorali, ai collaboratori, in particolare ai vostri parroci don Angelo, don Lodovico, don Luigi e alle Comunità Religiose presenti sul territorio delle parrocchie.

Ben volentieri ho aderito alla richiesta di uno scritto in occasione dell’uscita di questa pubblicazione che ha il compito di preparare l’avvio della futura “Comu­nità Pastorale”. Tale esperienza avrà inizio il prossimo 1° settembre, secondo le disposizioni generali che l’Arcivescovo ha consegnato alla Diocesi Ambrosiana nell’omelia del Giovedì santo del2006 inDuomo.

Che cos’è la “Comunità Pastorale”? Rispondo con le parole usate dal card. Dionigi Tettamanzi:

“E’ una forma di unità tra più parrocchie affidate a una cura pastorale unitaria,

chiamate a un cammino condiviso e coordinato di autentica comunione,

attraverso la realizzazione di un concreto, preciso e forte progetto pastorale missionario”.

 

Devo dire che questo cammino - almeno per certi aspetti e per alcune specifiche iniziative, ad esempiola Pastoralegiovanile - è già stato avviato tra voi negli anni passati. Ora si tratta di realizzare compitamente, in modo più esplicito e convinto, ciò che il nostro Arcivescovo ha indicato a tuttala Diocesiin ordine alla pastorale d’insieme.

Vorrei sottolineare quanto ho già avuto occasione di esprimere nei mesi scorsi in qualche incontro con i vostri tre Consigli Pastorali e cioè che nella Comunità Pastorale:

- le singole parrocchie rimangono come centri di riferimento locali

- la celebrazione della fede attorno all’altare del Signore rimane in ogni parrocchia

- la ricchezza di storia, di tradizioni e di esperienza accumulata nel passato rimane

- così come rimangono le strutture, le proposte, le iniziative, il nome e l’autonomia amministrativa di ognuna delle vostre parrocchie, secondo quanto già state sperimentando.

Al di sopra di tutto questo ci deve essere però il desiderio di un cammino comune, di un progetto pastorale unitario che preveda momenti condivisi e iniziative che si allarghino a tutte e tre le parrocchie.

Per realizzare questo dobbiamo essere ben convinti che occorre una forte conversione personale e comunitaria per lavorare insieme: è una testimonianza che il Vangelo stesso ci chiede. Bisogna superare pian piano ogni forma di campanilismo, così che le parrocchie non siano in concorrenza tra loro ma si aiutino l’una con l’altra per l’unica causa del Vangelo.

In particolare nella realizzazione della Comunità Pastorale i laici dovranno mettere in campo risorse ed energie antiche e nuove: tante incombenze potranno essere utilmente svolte da persone o gruppi, lasciando ai sacerdoti i compiti che sono loro propri. Andrà continuata la cura della formazione dei ministeri laicali per una sempre più ampia corresponsabilità: catechisti, lettori, cantori, ministri straordinari della Comunione eucaristica, operatori della carità, della pastorale familiare, della pastorale missionaria, della cultura, animatori di oratorio e di pastorale giovanile, custodi delle chiese e delle strutture parrocchiali, ecc.

Il vostro cammino - già positivo - potrà essere esemplare anche per tante altre situazioni simili alla vostra che stanno nascendo in questo tempo e che in futuro aumenteranno nella Zona e nella Diocesi.

Infine vorrei cogliere questa occasione per esprimere:

-  una parola di gratitudine ai vostri preti per il loro infaticabile impegno apostolico in questi anni e per la loro disponibilità a preparare in questi mesi l’inizio della futura Comunità Pastorale: sono certo che sapranno imprimere positività e vivacità a questo cammino comune

- una parola di incoraggiamento ai laici che fin qui hanno collaborato e l’invito ad allargare la collaborazione a tanti altri, senza gelosie né pregiudizi, ma con l’umiltà e la perseveranza che mirano ad edificare il bene comune

-  una parola di fede e di speranza fondata sull’invito evangelico “non temete, prendete il largo”: il Signore con la sua Grazia ci aiuterà ad affrontare con i giusti passi la sfida del tempo presente e ci accompagnerà verso una fede sempre più matura e capace di testimonianza

- una parola di affidamento all’intercessione della Madonna e dei vostri Santi Patroni: come finora hanno protetto le vostre tre Parrocchie, così ora sostengano con la loro preghiera la svolta importante che sta per compiersi.

Da parte mia vi assicuro la mia vicinanza e la mia attenzione di Vicario Episcopale a nome dell’Arcivescovo. Vi auguro un buon cammino e vi sostengo con la preghiera.

 

mons. Bruno Molinari

Vicario Episcopale della Zona Pastorale di Lecco

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