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Acquate - Storia

Non possiamo tracciare con assoluta certezza gli inizi della comunità di Acquate; sappiamo però che la Chiesa, primo nucleo dell’attuale parrocchiale, era già esistente nel 1232. Il trasferimento dei diritti battesimali, gelosa prerogativa della plebana, avvenne a partire dal XV° secolo. Ed è a questo punto che si può parlare di parrocchialità, tanto è vero che nell’archivio parrocchiale si conserva una pergamena datata 7 maggio 1417 che testimonia della avvenuta riconsacrazione della chiesa “per le nefandezze compiute dentro e fuori il luogo sacro” in seguito a degli scontri armati con truppe scese dalla Val Imagna per rivendicare degli interessi territoriali nei confronti degli acquatesi. L’edificio subì nel tempo varie migliorie e nel 1846 vennero eseguiti quei lavori che hanno dato alla Chiesa l’attuale aspetto neoclassico, curati dall’ing. Adriano Gàzzari che progettò anche il gradevole pronao d’ingresso.

Nella stessa occasione si provvide alla realizzazione del presbiterio, del coro, di un locale adiacente il campanile, delle tre cappelle sul lato sinistro e della cantoria con la cassa per l’organo che però rimase vuota fino al 1858, anno in cui il viceré d’Austria, Massimiliano D’Asburgo, fece dono di un organo “Morelli” alla parrocchia.*

Il campanile, che era una massiccia torre romanica, fu trasformato in veste neoclassica.

 

Il territorio della Parrocchia di Acquate si estende su un’enorme superficie - da Acquate al monte Resegone fino ai confini con la provincia di Bergamo – e, a testimonianza della fede dei nostri antenati, sono sorte diverse Chiese che brevemente ricordiamo: ad Acquate, poco distante dalla Chiesa Parrocchiale dedicata ai Santi Giorgio, Caterina ed Egidio, fu costruita  la chiesetta “Della Concezione”dedicata poi a S.Anna; nella frazione di Falghera, la Chiesa dedicata a S.Francesco; nella frazione di Malnago, la Chiesa dedicata alla “Madonna del Rosario”; nella frazione di Versasio, la Chiesa della “Madonna Assunta”; ai Piani d’Erna, la Chiesetta della “Madonna della neve”. Rientravano nella giurisdizione della Parrocchia di Acquate anche l’Oratorio campestre di S.Egidio datato 1545 (ma probabilmente ricostruzione di un’antico tempietto romanico) ceduto alla parrocchia di Bonacina e l’oratorio di San Giovanni Battista a Campo de Boi del XVI° secolo ceduto alla parrocchia di Germanedo.

Nel 1908, cinquantesimo anniversario delle apparizioni di Lourdes, su proposta dell’allora parroco Don Giovanni Piatti, venne costruita una grotta ad imitazione di quella di Lourdes, adattando una caverna già esistente. Venti anni dopo, nell’agosto 1928, una giovane acquatese veniva guarita da una grave malattia nel corso di un pellegrinaggio a Lourdes. Questo fatto determinò l’idea di costruire un santuario nei pressi della grotta, santuario che veniva terminato e inaugurato nel settembre 1934.

 

*Un più approfondito studio sulle vicissitudini storiche di questo strumento musicale è stato realizzato da A.Aondio e A.Sala con la loro pubblicazione “Due note dall’anima” divulgata in occasione del suo ultimo restauro, avvenuto sul finire degli anni novanta.

 

 

ALCUNI  CENNI  SOCIO-AMBIENTALI

 Il paese fu comune autonomo fino al 1924. Il suo antico nucleo è ancor oggi tra i meglio conservati di Lecco. Sorto in posizione panoramica a fianco del torrente Caldone, ebbe un’economia in prevalenza agricola, a differenza dei comuni della valle del Gerenzone dediti alla lavorazione del ferro, dove nacquero importanti industrie. Anche come territorio comunale, quello di Acquate era il più vasto tra tutti quelli confluiti nella “grande Lecco” nel 1923 e comprendeva tutte le frazioni appena sopra ricordate con le relative chiesette.

 

Successivamente, a partire dai primi decenni del 1900, anche nella vastissima area agricola ai piedi del paese verso il Caleotto e attraversata appunto dal Caldone, sono sorte molte grandi industrie, di cui la più importante era la S.A.E., ormai da anni smantellata e sostituita da rilevanti insediamenti abitativi che hanno notevolmente incrementato la popolazione del rione.

 

Per quanto concerne i servizi, il paese è dotato di scuola materna, di scuola primaria, di ufficio postale e del credito, di negozi di vario genere (tra cui una farmacia) ed è ben collegata al resto della città e all’ospedale, poco distante, dai mezzi pubblici.

 

Fra gli edifici significativi del rione sono da ricordare il settecentesco palazzo Tartari, poi Locatelli ed oggi Fiocchi (in via Don Minzoni) dallo splendido giardino all’italiana distrutto nel 1971; casa Pozzi (anch’essa in via Don Minzoni), edificio del XVIII secolo a quadrilatero, con logge; l’antica casa dei nobili Airoldi (in via Marchesini) che diventò nel 1594 l’Ospedale della Vergine, dedicato alla cura e al ricovero delle persone anziane.

 

Di grande valore ambientale il giardino della villa Orio, poi Anghileri, con l’annessa chiesa di S.Anna costruita nel 1563 dagli Airoldi.

 

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